VIVIAMO
MAGGIO CON MARIA
Dalla
rivista mensile religiosa “PAPA GIOVANNI” n. 4, realizzata dai ‘Sacerdoti del S.
Cuore’ (Dehoniani) Collegio Missionario Via Barletta – 70031 Andria (Bari) Tel.:
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VITA,
DOLCEZZA E SPERANZA NOSTRA
Siamo a maggio, mese bello
per la natura in fiore e perché dedicato a Maria, la Madre che, per la sua
intima partecipazione alla storia della salvezza, interviene efficacemente per
salvare tutti coloro che la invocano con animo retto. "Con la sua materna carità
si prende cura dei fratelli del Figlio suo ancora pellegrinanti e posti in
mezzo a pericoli e affanni, fino a che non siano condotti nella patria beata"
(LG 62). Ma il ritmo frenetico del vivere, le molte preoccupazioni, le
delusionie gli insuccessi, i diversi modi di pensare e di agire intorno a noi
ci fanno avvertire spesso un profondo senso di disorientamento e di
dispersione, ci fanno sentire disuniti nel nostro intimo, creano in noi una
sensazione di insicurezza, talvolta di inutilità, di scoraggiamento e di paura.
È facile in questi momenti
smarrire il senso di quanto viviamo e facciamo, può subentrare un vivere
rassegnato o superficiale, un vivere alla giornata. Ma è giusto rinunciare a
trovare un senso più grande alla nostra vita e a ogni istante della nostra
esistenza? Siamo in balia di avvenimenti e situazioni, oppure possiamo
riscoprire nuovi modi di speranza e nuove energie di vita per essere
protagonisti della nostra storia? In questo mese di maggio con Maria di Nazaret
ciascuno di noi può avere, nella fede, la certezza di essere dentro un disegno
di salvezza e di realizzazione piena, fondato sulla fedeltà e sull'amore di Dio.
Per questo è importante lasciare illuminare la nostra vita e le situazioni che
viviamo dalla parola di Dio. Fin dal primo momento Maria si affiderà a questo
piano di Dio, rendendosi totalmente disponibile e trovando in esso la luce e la
forza in ogni situazione della sua vita. Essere cristiani significa, come Maria,
accettare questo piano di Dio, con al centro Cristo; significa collocare e
recuperare ogni nostro progetto, ogni situazione e frammento della nostra
esistenza - anche i più oscuri e faticosi - all'interno di un disegno ispirato
e sostenuto dall'amore fedele di un Dio che è Padre. E’ stupendo poter
pensare, sapere con certezza e dire che non si è nati per caso, quasi fossimo
il risultato di una serie di combinazioni; che il nostro nome è pronunciato
dall'eternità; che Dio ci conosce e ci ama da sempre; che la nostra vita è
affidata sì alla nostra responsabilità, ma non è solo nelle nostre mani: è anche
sempre nelle mani di un Padre. Perciò i cristiani invocano Maria Santissima come
''vita, dolcezza e speranza nostra", avvocata, ausiliatrice, soccorritrice,
mediatrice. Essendo Madre spirituale di tutti coloro che Dio chiama alla
salvezza, ella desidera tutti salvi e aiuta chi la invoca con fiducia e
costanza. Come Madre di misericordia e rifugio dei peccatori, salva anche
costoro, purché vogliano convertirsi. Bisogna invocare Maria, amarla.
Attaccarsi al suo manto materno, prendere quella mano che ci porge e non
lasciarla mai più. Raccomandiamoci ogni giorno a Maria, nostra madre;
rallegriamoci, lavoriamo con Maria, soffriamo con Maria. Desideriamo di vivere
e di morire tra le braccia di Gesù e di Maria.
Ave, Regina dei Cieli. Ave,
Signora degliAngeli. Porta e radice di salvezza, rechi nel mondo la luce.
Gioisci, Vergine gloriosa, bella fra tutte le donne. Salve, o Tutta Santa, prega
per noi Cristo Signore.
1 maggio: IL RUOLO DI MARIA
Maria,
madre di Gesù e madre nostra, mediante la sua molteplice intercessione, ci
ottiene continuamente le grazie della salvezza eterna. Questa è la voce
costante della Chiesa che si ripete nel tempo, invocando Maria con i titoli di
Avvocata, Ausiliatrice, Soccorritrice, Mediatrice. Noi sappiamo e con San Paolo
professiamo che "uno solo è Dio e uno solo è il mediatore tra Dio e gli uomini:
l'uomo Gesù Cristo. Egli ha dato la sua vita come prezzo del riscatto di tutti
noi". In questa azione redentiva di Cristo, unico mediatore, qual è il ruolo di
Maria, che noi invochiamo come nostra Avvocata e Mediatrice? In ciascuna di
queste tappe della Redenzione, Maria ha svolto una funzione del tutto
eccezionale. Ella, umile serva del Signore e madre del Redentore, è stata anche
la "compagna generosa del Figlio nella sua opera di mediazione", cooperandovi
con la sua obbedienza e con la sua fede, con la sua speranza e con la sua carità
materna. La mediazione di Maria a favore degli uomini nasce dal beneplacito di
Dio e sgorga dai meriti di Cristo. Maria attinge la sua efficacia dalla
mediazione di Cristo, agisce in piena sintonia con il volere del Figlio, "si
prende cura dei fratelli del Figlio suo, ancora pellegrinanti e posti in mezzo a
pericoli e affanni, fino a che non siano condotti nella Patria Celeste".
Fioretto: Nei momenti di debolezza,
quando mi sentirò confuso e scoraggiato devo ricordarmi che Maria è rifugio e
aiuto dei cristiani.
Giaculatoria:
Ausilio
dei cristiani, Vergine clemente prega per noi. Volgi a noi quegli occhi tuoi
misericordiosi.
2
maggio: MEDIATRICE DI GRAZIE
Anche
noi, sia pure in misura ben diversa, partecipiamo alla mediazione di Cristo
presso il Padre, con la nostra preghiera e con la santità della vita. Tuttavia,
Maria partecipa a questa mediazione di Cristo, con una pienezza tale da non
ammettere paragone con nessun' altra creatura: "La mediazione di Maria è
strettamente legata alla sua maternità divina, possiede un carattere
specificamente materno, che la distingue da quello delle altre creature". Maria
è talmente unita e conforme ai sentimenti del Cristo che nessun aspetto della
sua mediazione presso il Padre, a nostro favore, è estraneo alla sua
comprensione di Madre.
Maria
interviene in piena solidarietà con il Figlio: Ella desidera ciò che il Figlio
desidera, vuole ciò che il Figlio vuole, compie ciò che il Figlio compie. Maria
ci è stata data come Madre mediatrice di grazie, non perché Dio sia da noi
lontano e inaccessibile, ma perché possiamo comprendere quanto ci è vicino e
accessibile nella figura materna di Maria.
Nella comunicazione delle grazie,
La Madonna, nella sua opera di mediazione,
insieme
al Figlio, ci aiuta a sentire Dio più vicino, ci muove ad avvicinarci a
Lui con maggior fiducia, ci spinge a vivere la nostra adozione a figli di Dio,
conformando la nostra vita al modello esemplare, che è Cristo, modello da
invocare e da imitare, se vogliamo un giorno essere eredi della sua stessa
gloria nella casa del Padre.
Fioretto: Non solo nei momenti di
disperazione o di dolore, ma in ogni evento della mia vita chiederò l’aiuto e
la protezione alla Madre di Dio.
Giaculatoria:
Gesù,
Giuseppe e Maria siate la salvezza dell’anima mia.
3 maggio: MADRE MIA, FIDUCIA
MIA
Alla
Madonna ci rivolgiamo per ottenere varie grazie: la salute per noi o per i
nostri cari, la pace interiore e con i nostri fratelli, l'amore al
raccoglimento, al silenzio... Maria ce le ottiene: Maria ci ottiene tutto
quello che serve per la nostra santificazione, per la nostra vita, per la
nostra gioia. Ecco perché i Santi riponevano in lei ogni loro fiducia. Se ci
rechiamo a san Giovanni Rotondo, sopra la porta della cella di Padre Pio si
legge questa scritta: "Maria è tutta la ragione della mia speranza" (S.
Bernardo). Ma, attenzione: Maria ci ottiene ogni grazia, perché le
attinge alla sorgente unica, che è solo Gesù! Gesù ce le ha meritate con la sua
vita, col suo sacrificio, col suo sangue; ma ha incaricato la sua divina madre
di distribuirle. Ma qual è la grazia delle grazie? Che Maria susciti in noi un
grande, sconfinato amore per il suo dilettissimo Figlio Gesù. Perciò dobbiamo
ravvivare la nostra fede: perché Gesù adesso non si scopre con gli occhi della
carne, ma solo con quelli della fede. Altrimenti non possiamo capire come Maria
Maddalena, come i due discepoli di Emmaus non abbiano potuto riconoscere Gesù
che parlava loro. Gli occhi della carne vedevano un ortolano, un viandante
sconosciuto: ed era Gesù, che si fa riconoscere (come dice S. Paolo) solo con
gli occhi della fede. Questa è la differenza tra noi, poveri di fede, e i
santi. Noi, dopo mezz'ora, un'ora di adorazione ci stanchiamo... I Santi
riuscivano a trascorrere giornate intere, notti intere in chiesa, senza nemmeno
accorgersene.
Fioretto: Non devo far passare giorno
senza rivolgere un pensiero a Maria: "Madre mia, fiducia mia!".
Giaculatoria:
"O luce
amabile degli occhi nostri, porgete suppliche per i figli vostri".
4 maggio: MADRE DEI
POVERI
Nei
giorni in cui la nostra vita procede senza alcuna difficoltà materiale
certamente il nostro cuore è rivolto a ben altri interessi. Ci sentiamo
autonomi e autosufficienti. Non abbiamo bisogno di niente e di nessuno. Ma
basta un disguido, una malattia o un problema economico per farci riflettere,
sentire una nullità. E in questi momenti che comprendiamo la povertà, la miseria
e la disperazione di chi non ha un boccone per sé o per i propri figli. Maria
ci viene incontro con la sua vita vissuta nella semplicità e povertà di
Nazaret. Perciò Maria è madre dei poveri. Del povero che non ha casa, del
povero che non ha pane, che non trova lavoro, che sta alla porta della chiesa.
Maria è madre dei poveri perché li soccorre, muove i cuori e la mano in loro
favore, li consola. Li incoraggia, li guida, e li ammaestra con la sua vita,
col suo esempio. Mostra loro la casa umile e povera di Nazaret; fa vedere
l'umile grotta di Betlemme, l'esilio verso l'Egitto... insegna un segreto per
sopportare la povertà e tramutarla in vera ricchezza. Se sono
povero e mi rivolgo a Maria, la povertà non sarà per me una croce. Se desidero
che Maria mi ami vuoterò il mio cuore di tutte le cose terrene, per riempirlo
dell'unico grande tesoro: Gesù. Maria paziente e materna continua a offrire a
tutti il dono che fa ricchi: Gesù. Bisogna invocare Maria, amarla. Attaccarsi
al suo manto materno, prendere quella mano che ci porge e non lasciarla mai
più. Raccomandiamoci ogni giorno a Maria, nostra Madre, rallegriamoci, lavoriamo
con Maria, soffriamo con Maria. Desideriamo di vivere e di morire tra le braccia
di Gesù e di Maria.
Fioretto: Pregherà di più, cercherò di
arricchire questo mio povero cuore pieno solo di miserie e di aspirazioni
terrene.
Giaculatoria:
"Dischiudimi, o Maria, del
ciel le porte quando sarà vicino alla morte".
5
maggio: IN ANSIA FER NOI
Alle
volte siamo angosciati, abbiamo un grosso dispiacere per la perdita o la
malattia di qualche persona cara; e siamo senza pace o sul punto di perderla.
Allora, sarà bene ricordarci delle parole di Gesù: "Imparate da me... e
troverete la pace per le vostre anime" (Mt 11,28), La Madonna, che meditava
ogni parola del suo Gesù, ci aiuti a ricordarla: sono mite e umile di cuore?
Senza mitezza e senza umiltà, niente pace. È
il
consiglio che ogni confessore dà ai suoi penitenti. Ma arrivare alla mitezza e
umiltà di Gesù, attraverso quelle di Maria... oltre tutto la Madonna è la
Riconciliatrice. Nell'Antico Testamento, Dio inviava i patriarchi, Mosè, i
profeti. Ora manda sua Madre, quale ambasciatrice di pace, di riconciliazione.
I Santi e la stessa liturgia paragonano Maria all'arcobaleno che è messaggero di
sereno, di pace. La Madonna è certamente lieta nel vederci così fedeli,
puntuali, raccolti. Ci attende ogni sera coi suoi doni di Paradiso. Per tutti
ha un sorriso, un rimedio, una grazia. Un Santo la vide con le mani cariche di
doni, di grazie e chiese: "O mamma, perché non le distribuisci?". "Perché
nessuno me le chiede!", rispose. Abbiamo tante cose da chiedere... tante cose
da dirle. E’ una mamma e noi siamo suoi figli. Un figlio ha diritto di
chiedere tutto alla sua mamma proprio come fanno i bambini con le loro mamme
della terra. La Madonna è sempre sollecita del nostro bene, sempre in ansia che
ci facciamo del male, che il demonio ci tenti. Dicono i Santi che Maria si
riposerà solo quando vedrà tutti i suoi figli, sani e salvi, accanto a lei,
alla fine del mondo.
Fioretto: Ad imitazione della Madonna
cercherò di riconciliare col mio esempio e con la preghiera quanti fossero in
disaccordo fra loro.
Giaculatoria:
"Lasciate, o Vergine, che
anch 'io vi onori, Voi siete la gioia dei cuori.
6
maggio: MARIA CONOSCE LA VIA
Nelle
apparizioni, le mani sono la parte del corpo della Madonna, dopo gli occhi,
poste in maggior risalto. Maria alza le mani nella preghiera, riceve nelle sue
mani le grazie, stende le mani a noi per invitarci ad avvicinarci, vorrebbe
stringerci tutti al suo cuore. Apre le mani per far piovere su di noi le sue
grazie.
Lasciamoci condurre da Maria:
le sue mani ci sosterranno. Chiudiamo gli occhi come facevamo da
bambini con la nostra mamma e lasciamoci condurre da Maria. Ella conosce la via:
sa dove condurci, dove arrivare. Imitiamo le mani di Maria: la loro purezza
immacolata in ogni azione. La loro operosità instancabile, la loro frequenza
nel congiungersi con la preghiera.
Fioretto: Preghiamo Maria di aprire le
sue mani per benedirci e per accoglierci tra le sue braccia, in vita. in morte,
in cielo.
Giaculatoria:
"
Vergine fedele sempre al tuo Signore fà che tale diventi questo mio
cuore!"
7
maggio: CONFORTO PER CHI SOFFRE
Oggi i
pellegrinaggi portano migliaia di sofferenti ai santuari di Maria: Lourdes,
Fatima, Pompei, Loreto e a tanti altri. Un popolo intero che chiede grazie, la
sanità e la santità a Maria. Lo sanno bene: è Gesù che guansce, ma guarisce e
compie il miracolo, mosso dalla preghiera, dal desiderio della sua madre: Maria
non prega invano! E la grazia, la guarigione la chiedono a Maria. La Madonna
dei malati è presente non soltanto nei grandi santuari, ma nelle immagini
venerate su tanti altari; nelle immagini, in tante povere case. E’ sempre la
Madonna che veglia e alla quale si rivolge chi soffre. Viene pregata durante
il giorno, durante le notti senza sonno e senza sollievo. E chiedono un po' di
riposo, un po' di pazienza, di rassegnazione. Per quante persone la malattia è
stata strnmento di salvezza! In Paradiso spariranno certo tutti questi mali che
ci travagliano. La sofferenza è lo strnmento con cui Gesù ci associa alla sua
opera di redenzione, per la salvezza delle anime. Dobbiamo accogliere
volentieri questo messaggio come una grazia particolare, con la quale ci chiama
a seguirlo sulla via del Calvario, a portare la nostra croce di ogni giorno. La
nostra vera infermità è l'incomprensione del valore della sofferenza
cristianamente sopportato. Preghiamo perché la sua carezza materna scenda sulle
palpebre stanche, sulle membra indolenzite. E la sofferenza fisica e morale non
lasci indifferente il cuore di Maria, nostra madre.
Fioretto: Osserverò Maria ai piedi
della croce, penserò alle sue sofferenze. Ci darà forza, coraggio e fiducia
nelle nostre infermità.
Giaculatoria:
Dalla
fame, dalle guerre, dalle malattie di questi tempi, proteggici o Maria.
8
maggio: ANCHE LEI SOTTO LA CROCE
Più si ama Maria, più si diventa
buoni. Se ameremo molto Maria, diventeremo molto buoni; se l'ameremo in
modo straordinario, diventeremo santi. Ecco perché non esistono santi che non
siano stati immensamente devoti della Madonna. A Maria, alla madre mia, dirò
tutto quello che mi turba, mi inquieta. Tutto quanto ho in cuore lo confiderò a
Maria, mia madre. A Maria mi attaccherò proprio qui sotto la croce, perché mi
ama.
Fioretto: Vicino a Gesù e a Maria non
mi sarà difficile rialzarmi, se li prego, se li invoco. Continuerà il cammino
per salire il mio Calvario.
Giaculatoria:
"Madre
di ogni dolore, prega per noi e per tutti i figli tuoi".
9
maggio: IL SORRISO DI UNA MADRE
Come sono
belli quei quadri in cui si vede la Madonna sorridere a Gesù, stringerselo al
petto, proprio come fanno tutte le mamme col loro bambino! È
bello
crescere sotto i suoi sguardi! No, non si può fare a meno di una mamma!
Osserviamo la differenza tra un bambino che cresce con la sua mamma e un bambino
che cresce in un brefotrofio. In un brefotrofio, il bambino ha tutto: cure,
igiene, latte, vestitini, medicine, assistenza... ma gli manca qualche cosa;
anzi gli manca tutto: gli manca il sorriso della mamma. Le infermiere sono
brave, bravissime: ma a volte stanno li solo per lo stipendio. Finite le loro
ore, se ne vanno e lasciano i bambini ad altre. La mamma non ha orario, e non è
stipendiata. La sua ricompensa sta nel sorriso del suo bambino... Il bambino può
fare a meno di tante cose, ma non della mamma. Ecco ciò che un giovane
delinquente, incise con un chiodo, sulla parete della sua cella, in un carcere
minorile: "Senza la mamma, la vita non ha scopo". "Il Santo" di Fogazzaro
(celebre romanzo) non dovrebbe essere un santo cattolico, perché non dimostra
un particolare amore alla Madonna. Si racconta che quando venne eletto Papa
Leone XI, nel 1605, il cerimoniere che lo aiutava a rivestire i
sacri paramenti, voleva slegargli lo scapolare di Maria. "Fermati, gli disse il
Papa. lasciami Maria perché Maria non lasci me!".
Fioretto: Invocherò Maria che è la
Madre fedele in modo che le sue mani materne possano riaccendere le lampade
spente dei suoi figli.
Giaculatoria:
"Di un
sorriso la mia vita ha bisogno ed è per questo che a te sempre ricorro".
10 maggio: RALLEGRA I NOSTRI
CUORI
Padre
Caterini ci ricorda che, quando dirigeva i pellegrinaggi dall'Italia alla
Salette, si fermava per la messa e il pranzo nel devoto Santuario di N.S. del
Laus. Qui si venera una bellissima statua in marmo bianco: la Madonna con un
braccio tiene Gesù Bambino e con l'altro allontana da noi un frutto. La
spiegazione è semplice: ci allontana il frutto della morte, e ci offre Gesù, il
frutto della vita. Del resto, la prima volta che nel Vangelo si incontra il nome
della Madonna, è subito indicato come un annuncio di gioia. L'Angelo
dell'Annunciazione dice a Maria: rallegrati... gioisci, o piena di grazia!
Quando poi va da S. Elisabetta, riempie quella casa di una gioia sconfinata:
persino il bambino in seno a S. Elisabetta sussulta di gioia. E Maria canta la
sua gioia col suo festoso Magnificat! Ecco che cos'è la devozione alla Madonna,
causa nostrae laetitiae.
È
una
bella invocazione nelle Litanie lauretane: Causa
nostrae laetitiae. La
devozione alla Madonna, oltre a tutto quello che stiamo dicendo in questo mese,
ha un non so che di festoso, di gioioso, che non hanno le altre devozioni.
Tutti i 31 giorni del suo bel mese, sono i giorni di festa. Basta entrare in un
Santuario mariano: quant’aria di festa con le campane, i fiori, gli stendardi. I
Santi hanno detto che perfino il nome rallegra e ricorrono a quel curioso
artificio: Ave - Eva. "Eva" rappresenta le spine, il dolore, il pianto;
"Ave" rappresenta le rose, la gioia, il canto. Eva ci ha fatto perdere il
paradiso quaggiù; Ave ce lo ha riportato, portando Gesù. Eva ha aperto la valle
delle lacrime; Maria ha aperto la valle della felicità.
Fioretto: Cercherò di vivere la
presenza di Gesù e di Maria, fonti della vera gioia. Pregherò se la tristezza è
in agguato.
Giaculatoria:
Madre
della gioia, prega per noi e per tutti i figli tuoi.
11 maggio: VIVO DEL SORRISO DI
MARIA
Il conte
De Bruissard così ci racconta un fatto di cui egli stesso fu protagonista. "Ero
a Cantets, nel tempo in cui si parlava tanto delle apparizioni di Lourdes. Non
credevo allora né alle apparizioni, né all'esistenza di Dio: ero un ateo.
Avevo letto in un giornale del paese che il 16 luglio Bernardette aveva avuto
un'apparizione e che la Vergine le aveva sorriso, e perciò avevo deciso di
recarmi a Lourdes per cunosità. Mi recai dunque in casa dei genitori, e trovai
Bernardette seduta alla porta, intenta a rammendare un paio di calze. Dietro
mia richiesta, ella mi parlò delle apparizioni con una semplicità e una
sicurezza che mi turbarono. - Ma insomma, le dissi, come sorrideva quella bella
Signora? La piccola pastorella mi guardò con aria di stupore, poi dopo un
istante di silenzio, esclamò: O Signore, bisognerebbe essere un santo del cielo
per rifare quel sorriso! Io mi sentivo disarmato. No, non mentiva, ed io ero lì
per
gettarmi
in ginocchio davanti alei per chiederle perdono. E Bernardette allora disse: -
Poiché vi professate peccatore, io vi farò il sorriso della Vergine. Allora si
alzò lentamente in piedi, congiunse le mani e abbozzò un sorriso talmente
celeste, quale io non ho mai visto su labbra mortali. Vidi il suo viso
riflettere una luce che mi turbò. Senza accorgermi ero già caduto in ginocchio
davanti a lei persuasa di avere visto il sorriso di Maria sul volto di
Bernardette. Da quel giorno porto in me, in fondo all'anima quel sorriso. Ora
vivo del sorriso di Maria!".
Fioretto: Se avrò qualche dubbio sulla
mia fede, mi rivolgerò da qualche bravo sacerdote che certamente con l’aiuto
di Maria, saprà consigliarmi e... sorridermi.
Giaculatoria:
O Maria,
Madre mia, guarda il mio dolore, guarda la mia solitudine, guarda in fondo al
mio cuore: sorridimi!
12 maggio: MI ONORO DI
ESSERE SUO SERVO
Maria è
la nostra Regina e noi siamo i suoi sudditi felici, i suoi soldati, i suoi
fedeli servitori, orgogliosi di obbedire ad ogni suo minimo cenno. I suoi
sudditi si onorano di incoronarla con le corone più preziose e adornarla dei
monili più belli, degni della più bella Regina che Dio ci abbia mai dato. Chi ha
visto infatti il suo sorriso non ha più desiderato altro dalla vita. I suoi
soldati sono il risultato di un'accurata selezione. Abbiamo la Legione di
Maria, composta di fedelissimi, fondata nel 1921 dall'irlandese Frank Duff, e
l'Armata Azzurra, sorta nel 1947, per diffondere in tutto il mondo il messaggio
di Fatima; la Madonna poi si è scelta lei personalmente, in tutto il mondo, un
esercito di sacerdoti, suoi fedeli soldati, pronti ad obbedire ad ogni suo
invito e a dare anche la vita per lei. Si tratta del Movimento Sacerdotale
Mariano, aperto anche ai laici e da lei fondato l'8 maggio 1972.
I suoi servi si prosfrano umilmente
davanti a lei proclamandosi suoi fedeli servitori, felici di poter
baciare quel piede soavissimo che schiacciò il capo del serpente antico.
Quest'ultimo fatto è confermato non solo dal "protovangelo", ma anche dalle
apparizioni del 1830 (Medaglia miracolosa) a S. Caterina Labouré, cui la Madonna
apparve col serpente sotto i piedi. "Io stesso mi onoro di essere suo umile
servo, come insegna il Montfort, e tale ho voluto essere per pagare i miei
debiti verso Dio in mancanza di opere buone". Si tratta naturalmente di una
servitù d'amore, come succede in tutto ciò che riguarda Dio e non di una
schiavitù d'odio, come succede in ciò che riguarda il mondo.
Fioretto: Devo diventare sempre
più convinto di far parte dei fedelissimi di Maria col diffondere la sua
devozione nell'ambiente in cui vivo.
Giaculatoria:
"Dischiudimi, o Maria, del
ciel le porte, quando sarò vicino alla morte".
13
maggio: SI SCEGLIERA’ I SUOI APOSTOLI
San Luigi
di Montfort, grande devoto della Madonna, ci ricorda che verrà il tempo in cui
Maria si sceglierà i suoi Nuovi Apostoli, gli Apostoli della Nuova Era: "Sì, Dio
vuole che la sua Santa Madre sia conosciuta, amata e onorata ora più che mai.
Ciò accadrà sicuramente se con la grazia e la luce dello Spirito Santo i
predestinati entrano nella pratica interiore e perfetta della devozione che
manifesterà loro. Allora conosceranno le grandezze di questa Sovrana e si
consacreranno interamente al suo servizio. Allora sapranno
che
Maria è il mezzo più sicuro, più facile, più breve e più perfetto per andare
a Gesù Cristo. Ma chi saranno questi servi, schiavi e figli di Maria? Saranno
fuoco ardente, ministri del Signore, che metteranno dappertutto il fuoco del
Divino Amore. Porteranno nel cuore l'olio dell'amore, l'incenso della preghiera
nello spirito e la mirra della mortificazione nel corpo. In ogni luogo saranno
il buon odore di Gesù Cristo per i poveri e per i piccoli, mentre saranno odore
di morte per i grandi, i ricchi e i superbi. Senza attaccarsi a nulla, né
stupirsi di nulla, né mettersi in pena per nulla, spanderanno la pioggia della
parola di Dio e della vita eterna, tuoneranno dentro il peccato, grideranno
contro il mondo, colpiranno di fronte il diavolo e i suoi seguaci. Lasceranno,
al loro passaggio di predicatori, soltanto l'oro della carità che è il pieno
compimento della legge... Ma quando avverrà tutto questo? Dio solo lo sa.
Compito nostro è di tacere, pregare ed attendere".
Fioretto: Anch'io posso unirmi
spiritualmente a questi apostoli della Nuova Era pregando, facendo qualche
piccola penitenza e aiutando i bisognosi.
Giaculatoria:
"Maria,
infiamma il mio cuor con la forza del tuo amor".
14 maggio: PRIVILEGI E
AIUTI
Le più
grandi rivelazioni del Medio Evo avvengono nel XIII secolo, che è il secolo
d'oro della cristianità. E’ tutta una fioritura di Ordini religiosi, tra cui i
Servi di Maria, i Domenicani, i Francescani e i Carmelitani sono i più devoti
di Maria ed a tutti lei dona un ricordo della sua predilezione. Ai Servi di
Maria il privilegio di avere per lei un culto particolare; a San Domenico dona
il rosario; a San Francesco il perdono di Assisi; ai Carmelitani, nella persona
di San Simone Stock, nel 1251 la Madonna concede lo scapolare del Carmine col
privilegio sabatino. Altro famoso privilegio, che la Madonna concede per tulli i
suoi figli, è la grazia di morire nell'amicizia di Dio per tulli coloro che
reciteranno ogni giorno tre Ave Maria, come risulta dalle rivelazioni da lei
falle alla monaca tedesca S. Matilde (1241-1298).
Nel 1432 sono famose le apparizioni
della Madonna di Caravaggio ad una donna di nome Giovannella, e le
conferma con dei miracoli tra cui quello della fontana miracolosa che sgorga
chiara nel prato e di un ramo secco che, piantato nel terreno, fiorisce per
convincere gli increduli. Erano tempi difficili per la cristianità. La Chiesa
d'Oriente era già separata fin dal 1054. Quella d'Occidente era travagliata
dallo scisma, che prelude già alla Riforma Protestante. La Madonna voleva
salvare la Chiesa dalle divisioni e trasmelle alla veggente messaggi di unione
per le Chiese dissidenti, ma soprattutto per la Chiesa d'Oriente. La veggente si
reca fino a Costantinopoli per riferire all'Imperatore il messaggio di pace e
di unità della Madonna. La riunificazione temporanea si ottiene di fallo nel
Concilio di Firenze del 1438.
Fioretto: Le richieste di Maria devono
diventare il mio programma di vita. Reciterò il santo Rosario ogni volta che mi
sarà possibile.
Giaculatoria:
Tu dei
veggenti sei la luce splendente, rischiara nelle tenebre a noi la mente.
15
maggio: CI RENDE VITTORIOSI
Quando
nel 1492 Colombo scopri l'America, consacrò a Maria tutti quei territori. Egli
aveva capito molti secoli prima quanto la Madonna gradisca la consacrazione dei
popoli al suo Cuore Immacolato, affinché lei abbia il diritto di proteggerli.
Anche ai nostri giorni sarà la consacrazione a Maria che ci otterrà l'unità dei
cristiani. Solo la Madre, infatti, col suo immenso amore materno, riuscirà a
radunare attorno a sé tutti i suoi figli dispersi. E se qualcuno la invoca con
insistenza: "Monstra te esse Matrem!" (Mostra che sei Madre) - lei
risponde (come è realmente accaduto): - Monstra te esse filium!' (Mostra
che sei figlio). Maria farà il suo dovere di madre, se noi ci mostriamo suoi
veri figli. Nel 1571 la vittoria delle armate cristiane contro i Turchi a
Lepanto è da tutti attribuita a Maria, invocata col rosario: Aiuto dei
cristiani. Altrettanto nel 1683 la vittoria contro i Turchi alle porte di
Vienna. E che dire delle gioie, delle consolazioni spirituali, delle estasi che
la Madonna concede ai Santi suoi devoti nel corso della storia?
Maria è
la mia guida e il mio aiuto. Devo
vincere le passioni, le tentazioni, le insidie del male. Devo vincere la paura
che ho delle difficoltà, della fatica, della continua lotta. Destinato ad un
lungo viaggio per arrivare alla terra promessa, ho bisogno di una guida. Maria
è la mia guida e il mio aiuto. Uniti a Maria, vinceremo i nostri nemici. Con
quale arma? Il Santo Rosario.
Fioretto: Nei momenti di peggior
sconforto, nelle tribolazioni che potranno affliggermi non dovrà più sentirmi
solo. Penserà a Maria, regina vittoriosa sempre.
Giaculatoria:
Tu dei
vincitori sei fuoco ardente: rischiara nelle tenebre a noi la mente.
16 maggio: PROTEGGE I SUOI
FIGLI
L’epoca
delle grandi apparizioni inizia però dal 1830 con la Medaglia Miracolosa, che la
Madonna fa coniare per proteggere i suoi figli che la portano devotamente,
invocandola: "O Maria, concepita senza peccato, pregate per noi che ricorriamo
a Voi". Poi si susseguono le quattro più belle apparizioni, che sono come i
quattro vangeli della Vergine. Tutte custodiscono dei segreti ed hanno tutte un
messaggio di preghiera e di conversione.
La Salette (1846)
- La
Madonna appare a 1800 metri d'altezza sulle Alpi francesi, a due pastorelli:
Melania e Massimino. Maria conferma loro la sua divina maternità, dicendo che
non può più trattenere il braccio del suo divino Figlio che minaccia di
castigare il mondo per i troppi peccati. Ha compiuto anche là vari prodigi e
guarigioni a conferma del fatto.
Lourdes (1858) - La
Madonna appare per ben 18 volte a Bernardette in una grotta; conferma il dogma
della Immacolata Concezione e fonda qui la sua città prodigio, dove tuttora
guarisce miracolosamente tanti corpi e tante anime malate.
Fatima (1917) - La
Madonna appare sei volte a tre pastorelli: Giacinta, Francesco e Lucia, e
lancia il suo accorato lamento: "Ci sono troppe anime che vanno all'inferno,
perché non c'è chi prega e si sacrifica per loro!". Concede il privilegio di
fare una buona morte a coloro che seguiranno la pia pratica dei Primi cinque
Sabati del mese e dimostra di essere Signora di tutti i popoli in quanto dice
che il suo Cuore Immacolato dovrà trionfare in tutto il mondo.
Fioretto: Le richieste della Madonna
devono essere da me ascoltate. Sarà fedele alla recita del santo Rosario in
spirito di penitenza e di riparazione.
Giaculatoria: "Tu dei cristiani sei la
retta via, dona a noi la luce e così sia.
17
maggio: ANDRÒ IO PER IL MONDO
Tre
Fontane (Roma - 1947). La
Madonna della Rivelazione converte un pastore protestante e la sua famiglia.
Previene il dogma della sua Assunzione in Cielo e dice: - "Sono colei che sono
nella Trinità Divina". La statua dell'apparizione fu subito benedetta da Pio
XII in piazza S. Pietro. Ma la conferma ufficiale della Chiesa è nell'aria, dato
che migliaia di persone, sacerdoti compresi, hanno assistito a più riprese ai
prodigi quivi verificatisi nel sole, che ricordano quello di Fatima. Abbiamo poi
le lacrime della Madonna, come a Siracusa e in tanti altri luoghi.
Durante le apparizioni avvenute a Porto S. Stefano, per esempio, negli anni
50/60, una statua della Madonna ha pianto lacrime di sangue. Perché? La
spiegazione sta forse in un punto del messaggio che dice: "in Italia verranno
tanti terremoti, che non sapranno dove nascondersi!". A seguire bene tutti
questi interventi celesti, si nota come è tutta una catechesi quella che fa la
Madonna nei riguardi dei suoi figli, e la frequenza delle apparizioni sembra
voglia prepararci ad una grande purificazione che ci aspetta. "Andrò io per il
mondo a convertire la gente!" - aveva detto la celeste Madre nel 1948. E
mantiene la parola! Infalli tante altre apparizioni avvengono un po' dovunque:
in Spagna, in Cecoslovacchia, in Ungheria, nella ex-Jugoslavia, in Russia, in
Giappone e in Cina. In Cecoslovacchia sono avvenute nel 1958 apparizioni e
prodigi tali, nella cittadina di Turzovka, da meritare il nome di Lourdes
slovacca.
Fioretto: Invocherà sempre Maria in
modo che possa essere la via più breve per giungere in Paradiso.
Giaculatoria:
"Verso
chi si smarrisce, sii clemente e pia, dolce vergine Maria".
18 maggio: CI PURIFICA DA OGNI MISERIA
Tutto
ciò che possiedo è di Maria: il mio corpo e la mia anima, le mie preghiere, i
miei desideri, le mie opere e i meriti, le mie pene e le mie croci, e, perché
no... anche i miei peccati. Non vi pare bello offrire i peccati? Ebbene sappiate
che la discepola diletta del Sacro Cuore, S. Margherita M. Alacoque, desiderava
ardentemente offrire un bel regalo a Gesù per ricambiarlo di tanti favori
spirituali, ma non sapeva cosa offrirgli. E Gesù la fece restare trasecolata
dicendole: - "Offrimi i tuoi peccati, affinché io provi ancora una volta la
gioia divina di perdonarteli". Io posso rivolgermi a Maria esclamando: "Ti offro
le mie miserie, non avendo neanche una virtù da offrirti; ti offro i miei
peccati, non avendo neanche un'opera buona da offrirti. Vieni in me con le tue
virtù. Purificami, o Madre Santa. Bruciami, tu che sei la fiamma inestinguibile
che estingue le mie miserie, le mie ingratitudini e tutti i miei talenti
rovinati.
Si
racconta di un'anima santa che
avendo offerto la sua vita come vittima, chiedeva alla Madonna la conversione
della Russia. Al che la Vergine rispose: "Cara figliola, la conversione della
Russia è un fenomeno così complesso che, per ottenerlo, non basta il sacrificio
di una sola o anche di tante anime: ci vuole l'agonia di tutta la Chiesa!
In unione col S. Padre e con tulli i vescovi del mondo, o Maria,
consacro al tuo Cuore Immacolato tutto l'universo, tutto me stesso e tutta
l'umanità. O Regina di tullo l'universo, Regina di tutta l'umanità, prega per
noi.
Fioretto: Quando starò per affondare,
prenderò quella corona e chiederò l'aiuto a Maria, che certamente non saprà
negarmelo.
Giaculatoria:
"Madre
Santa, perdono, impetra a noi colpevoli di mille errori, Tu che sei riffigio
dei peccatori".
19 maggio: DIGNITA’
ECCELSA
Maria è
la Madre di Dio, la "Sancta Mater Dei". Pio XI, per il 15°
Centenario
del Concilio di Efeso, nel 1931, ha riaffermato questa verità dogmatica dandone
la ragione teologica: "Infatti se il Figlio della Beata Vergine Maria è Dio, per
certo colei che lo generò, deve chiamarsi con ogni diritto Madre di Dio. Se una
è la persona di Gesù Cristo e questa è divina, senza alcun dubbio Maria deve da
tutti chiamarsi non solamente Madre di Cristo uomo, ma Madre di Dio e
Theotocos ". Il Beato Papa Giovanni nella sua professione di fede, dice:
"La gloriosa, santa e sempre Vergine Maria viene proclamata dai cattolici Madre
di Dio nel senso più vero e più proprio della parola, perché da lei egli prese
umana carne. Pertanto, poiché propriamente e veramente il Figlio di Dio si
incarnò in lei, noi la riconosciamo come Madre di Dio, che da lei fu concepito e
venne alla luce". San Tommaso dice: "Maria è Madre, secondo l'umana natura, di
una persona che possiede a un tempo la divinità e l'umanità". Dunque Maria è la
Madre di Dio. Questo titolo è il maggiore dei privilegi, il più alto degli
onori, la dignità più eccelsa che possa avere una semplice creatura della
terra. Per il fatto che Maria è Madre di Dio - scrive il Dottore Angelico - la
Beata Vergine è rivestita di una dignità quasi infinita, a motivo del bene
infinito che è Dio stesso. Perciò non si può concepire nulla di più alto di
lei, come nulla vi può essere di più eccelso di Dio". Come la nave di Cristoforo
Colombo, la Santa Maria, attraverso l'Oceano scoprì un nuovo mondo; così la
Santa Madre di Dio, è la nostra nave con cui noi, attraverso le tempeste e
traversie della vita, approdiamo all'Eterno.
Fioretto: In ogni momento della mia
vita devo ricordanni di avere una tenera Madre che guida i miei passi in modo da
percorrere sempre le vie del bene.
Giaculatoria:
"Madre
di Dio, Madre bella, dei miei passi, sei la vera luce, il sentiero, la
stella"
20 maggio: DUE MADRI UN SOL
CUORE
Ciascuno
di noi ha due madri quaggiù: una ci ha dato la vita del corpo, l'altra ci dà la
vita della grazia e dell'eternità. Nostra madre ha dato a ognuno di noi i primi
palpiti, il primo nutrimento, i primi sorrisi e le prime gioie. La Madre
divina, nell'ordine soprannaturale, ci dà le stesse sue attenzioni che una
madre dà per la vita di suo figlio, la tenerezza di tutta se stessa per formare
in noi il destino eterno. Sulla nostra culla vi erano due cuori di madre che
battevano all'unisono; nella vita, l'ombra di nostra madre ci segue
inseparabilmente come dall'alto la Madre divina accompagna i nostri passi e i
nostri battiti; all'ultimo estremo traguardo troveremo, in un unico abbraccio,
il cuore di queste due madri esultanti per il nostro arrivo alla Casa paterna.
I primi anni della vita di un
fanciullo sono straordinariamente più importanti di tutti gli altri che
seguiranno, come un fiume maestoso deve alle prime origini, alle sorgenti, il
suo lungo cammino. E nessuno meglio della madre è il libro aperto e vivo,
all'eterno domandare del bimbo che attende la sua risposta. Perciò ella è la
prima Maestra della formazione spirituale e intellettuale del figlio.
Lo scrittore Mècs racconta che
nella sua piccola bocca di bimbo sua madre pose furtivamente il nome di Dio. E
la madre di S. Clemente Hofbauer, dopo la morte del padre, condusse il ragazzo
davanti a un crocifisso e gli disse: "D'ora innanzi questo è tuo Padre" - e
guardando la Vergine Santa aggiunse - e questa è tua Madre". Due madri in un
sol cuore!
Fioretto: Rechiamoci in chiesa e
preghiamo la santa Madre di Dio affinché abbia un occhio particolare attenzione
verso la nostra madre terrena.
Giaculatoria:
"Insegnaci ad amare Gesù il
tuo Figlio e dona al nostro cuore il tuo amabile consiglio".
21
maggio: LE MANI DI UNA MADRE
La prima
culla dell'uomo, la più naturale, la più bella, la più adatta è stata quella di
nostra madre, quando per nove mesi ci tenne vicino al suo cuore. Noi, prima di
nascere, siamo stati cullati dai passi, dal respiro e dal calore di nostra
madre! E poi venne la luce e il primo contatto col mondo esterno. Ma le braccia
di mamma furono le nostre prime tiepide fasce. Dall'intreccio delle sue braccia
forse è nata l'idea del canestro, del paniere-culla o zana, delle pelli di renna
dei lapponi, della navicella dei greci, della danda dei nostri bambini. Anche
per il Figlio di Dio che si fa uomo una culla è indispensabile come per il
figlio della più povera delle madri. Senza la culla non vi è famiglia; spesso
da un'unica culla si è sviluppato un villaggio intero, un'intera città, un
popolo. E mentre le madri col piede dondolano le culle e con le mani
sferruzzano, rammendano o filano, il ritmo della storia corre con il dondolìo
delle culle. Una culla piena è sempre un gran dono di Dio all'umanità. A
Betlemme, Maria diede alla luce il suo Figlio primogenito, "lo avvolse in fasce
e lo depose in una mangiatoia".
E la luce della redenzione per tutti gli uomini si accese nella storia dei
millenni cristiani, in una stalla, accanto al cuore trepidante della Madre del
Verbo di Dio e degli uomini. Quanta riconoscenza deve l'umanità a lei, per aver
cullato fra le sue braccia i primi sonni del Salvatore del mondo! E Dio
benedica anche mille e mille volte le mani che, piene di amore, giorno e notte
mi cullarono i primi sonni!
Fioretto: Offrirà a Maria il mio cuore
affinché lo lasci puro e innocente come quello di un bambino
Giaculatoria:
"Madre,
stringi al tuo cuor l'Agnello santo che un dì bagnasti con materno pianto,
offri al Padre per lui l’uman dolore perché scenda il conforto ad ogni
cuore".
22
maggio:
MADRE DI
OGNI BONTÀ
Una
canzone popolare canta: "Son tutte belle le mamme del mondo". E questa
bellezza universale rimane intatta, in tutte le mamme, anzi aumenta e non
sfiorisce con gli anni, anche quando sul volto materno appaiono le prime rughe
coi primi fili d'argento. Fulton Sheen, in una pagina vibrante di soave poesia,
arditamente afferma: "La maternità è una naturale Eucaristia. A ogni bimbo
attaccato al suo seno, la madre dice: prendi e mangia: questo è il mio corpo,
questo è il mio sangue. Se tu non ti nutri della mia carne e non bevi il mio
sangue, non avrai la vita in te". Pare un'ardita analogia poetica, ma insieme è
realtà. La prima dote di una madre è un continuo dono di amore di tutta se
stessa, per tutta la vita.
Forse noi uomini traduciamo questa
dote essenziale materna in un termine più accessibile, quando si dice
per antonomasia: la bontà materna. E’ unica nel suo genere. "Il profumo della
bontà - dice Socrate - è il più adatto per una madre". Vivessi mille
anni, non potrei mai dimenticare la bontà di mia madre! Nessun'altra donna sarà
capace come lei e quanto lei di ridarmi questo misterioso dono della vita. E
quando penso alla dolce Madre di Gesù, alla sua virginea, fresca e
ineguagliabile bontà materna, è come se tentassi di portare un po' di cielo in
terra, simile al fiorire di un'aurora in un chiaro e limpido mattino. Perciò
Dante l'ha chiamata - "Donna del Paradiso" - "Bellezza che letizia tutti i
Santi" - perché aduna in sé, come in un vasto oceano, e la grazia, la
misericordia, la pietà, la magnificenza "quantunque in creatura è di bontate".
Fioretto: A Maria, alla madre mia,
dirò tutto quello che mi turba, mi inquieta. Tutto quanto ho in cuore lo
confiderò a Maria.
Giaculatoria:
"Madre
di ogni bontà, prega per noi e per i figli tuoi.
23
maggio: SOTTO IL SUO MANTELLO
La
Madonna non manca di prendersi cura dei peccatori. Sono i figli dei suoi dolori.
Come Gesù intercede per essi presso il Padre, così lei presso Gesù. Nelle
apparizioni li ricorda abitualmente. Ai fanciulli di Fatima raccomanda:
"Pregate per i peccatori. Andate a baciare la terra per penitenza, per la
conversione dei peccatori". Più pressante ancora l'invito rivolto a Bernardetta
a Lourdes: "Sacrificatevi per i peccatori". A Siracusa la sua immagine nella
casa di un operaio, versò lacrime; ma non è che una delle ultime manifestazioni
del genere. La Madonna piange per i peccatori per la cui salvezza il suo Gesù è
salito sulla croce! Vicino a Genova sorge il santuario “La Madonnetta”, dedicato
alla “Madre dei peccatori”. A Palermo. a ricordo di un prodigioso intervento di
liberazione di tre condannati a morte, fu eretto il santuario della “Madonna
della catena”. Si legge nelle "Rivelazioni di S. Gertrude che in occasione di
una festa dell'Assunzione ebbe la visione di questa "dolce Madre che fece l'atto
di aprire il suo mantello, come per accogliere tutti quelli che si fossero
rifugiati
sotto il
suo patrocinio. I santi angeli allora, avanzando, le presentarono tutte le
persone che si erano preparate a celebrare tale festa con particolare
devozione; esse erano raffigurate da graziose giovanette... Vede anche tante
piccole bestiole di ogni specie accorrere a rifugiarsi sollo il mantello della
Madonna: raffiguravano i peccatori che avevano per lei una particolare
devozione".
Fioretto: Per i miei peccati non li
farò rattristare più, mi stringerò sempre più vicino a Gesù e a Maria. Starà
attento a non allontanarmi più da loro.
Giaculatoria:
"Gesù,
Giuseppe e Maria donate forza e perseveranza all'anima mia".
24
maggio: QUANTO CI AMA
Un vero
devoto di Maria deve capire una cosa: che la Madonna e il peccato non possono
stare insieme. Una devozione alla Madonna che non ispiri un grande orrore del
peccato, una fuga dalle cattive occasioni, è una devozione superficiale, anzi è
falsa. Come chi porta i fiori alla Madonna, e poi la domenica non va a messa o
coltiva un'amicizia cattiva. Del resto basta aprire la Sacra Scrittura, fin
dalle prime pagine. Il primo peccato: Adamo ed Eva credevano di diventare simili
a Dio, di fare a meno di Dio; sembrano quasi sfidare Dio. E Dio ha fatto
conoscere la loro nudità, la loro miseria e povertà. È
il
cosiddetto Protovangelo: cioè il primo lieto annunzio della salvezza, alla
luce di quella promessa, l'umanità è vissuta secoli e millenni, aspettando
quella Donna che avrebbe sconfitto il demonio e il peccato.
Ecco perché una vera devozione alla
Madonna implica necessariamente l'odio al peccato, l'orrore del
peccato, la fuga di ogni occasione, costi quel che costi. Ecco perché i Santi
dicono che Dio ha premiato l'umiltà e la verginità di Maria. S. Agostino dice:
"Piacque per la verginità, concepì per l'umiltà". Che bello! Come sentiamo che
tutto questo è vero, è storico. Motivo di più per avere orrore del peccato,
come il demonio ha paura e orrore di Maria. Maria ha schiacciato la testa del
demonio, per sé e per noi tutti. Oh, quanto aveva ragione Dante di cantare:
"Nel ventre tuo si raccese l'amore". Sì, l'amore per Iddio e per tutti i suoi
figli: una fiamma d'amore che non si spegnerà più.
Fioretto: O Amiamo Maria o amiamo
Satana, suo nemico. La nostra presenza dinanzi a Maria, ci dice che abbiamo
scelto: vivere con Maria.
Giaculatoria:
Vergine
Santa, donami conforto e forza nei momenti di debolezza.
25 maggio: NON ABBANDONA
NESSUNO
In un
angolo del Cremimo, a Mosca, appoggiata al muro di cinta, si trova una piccola
chiesa dove si custodisce l'antica Icona di Maria, detta "Gioia inattesa".
Molte candele, giorno e notte, stanno accese davanti a quel volto oscuro, dagli
occhi tanto espressivi. Si racconta che un bandito d'una crudeltà inaudita,
sfuggiva a tutti gli agguati che venivano tesi. Ma un giorno fu preso, fu
buttato in un sotterraneo e legato al muro con pesanti catene. Quasi folle
dall'ira, impotente, ad un tratto afferrò con le mani il collo della camicia
e... si fermò di scatto. Sentì una piccola crocetta retta da una catenina,
quella del battesimo che ogni russo porta fino alla sepoltura. O Signore, io
sono stato battezzato! Tremava; la bocca non proferiva più bestemmie. Ancora
uno sforzo ed un grido rauco. "Madre di Dio, aiutami! Intercedi, salvami dalla
dannazione eterna". Ed ecco le catene si spezzano e per misericordia divina
appare una Icona della Beata Vergine Maria. Quando il boia aprì la porta, trovò
l'assassino in orazione. Egli si alzò: "Fratello, eccomi; sia fatta la volontà
di Dio". Le catene spezzate, l'assassino pareva un santo. Corsero a fare il
rapporto. "Chi è stato perdonato da Dio, noi uomini non possiamo giudicare -
disse il vecchio metropolita - liberatelo, che vada con Dio e cerchi di non
peccare più". L'assassino fu lasciato libero. Morì da santo. Fu dipinta
un'Icona su quel fatto straordinario, ed è quella medesima che si trova oggi al
Cremlino. (V Cehunova, "Luci sull'Est")
Fioretto: Madre dei sofferenti, donami
un cuore retto in ogni momento della mia vita in modo che possa essere di
esempio a quanti mi circondano.
Giaculatoria:
"Dalle
catene dei miei peccati - liberami, o Madre degli abbandonati".
26
maggio: E’ SPARITA! NON C'È FIÙ!
Quel
pomeriggio dell'11 luglio 1951 si stava trebbiando in un aia di Runco di
Portomaggiore, un paese della bassa ferrarese. Un operaio stava cercando uno
straccio per pulire le pulegge, quando, rovistando tra le robe vecchie, trovò
un arazzo su cui era impressa l'immagine della Madonna col Bambino fra rami di
ulivo. L'operaio, preso l'arazzo, lo legò a un braccio della trebbiatrice che
continuava a sgranare spighe. Sassi, ingiurie, sputi finirono sull'Immagine
della Madonna.
Infine uno dei più facinorosi si fece
avanti, strappò dal palo l'immagine, salì sulla trebbiatrice e con un
gesto di trionfo la cacciò nella voragine della macchina, tra i denti d'acciaio
che l'avrebbero maciullata. "Ecco - urlò con la bava alla bocca - la Madonna ha
fatto il miracolo! E sparita! Non c'è più!". Finì in tal modo la parodia e
nessuno più si curò dell'immagine della Madonna della Pace. Ma Maria
ricomparve sette mesi dopo, la sera della Festa della Purificazione, il 2
febbraio 1952.
Un bovaro stava disfacendo una balla di
paglia pressata
per fare la lettiera alle mucche. Con stupore vide fra la paglia un pezzo di
stoffa. Lo estrasse e lo guardò: era l'immagine della Madonna della Pace che
tornava silenziosamente, umilmente alla luce come Gesù tra la paglia di
Betlemme. Trepidante la portò al parroco. La notizia si sparse. Accorse il
popolo, intervenne l'arcivescovo e si celebrarono feste solenni di riparazione
con una grande processione. Da quel giorno l'immagine della Madonna della
Pace è la protettrice di Runco.
Fioretto: O Madre Santa, voglio
dedicare a te questa giornata agendo e pregando nel modo migliore in
riparazione di tanti sacrilegi.
Giaculatoria:
"Verso
chi si smarrisce, sii clemente e pia, Vergine Santa, dolcissima Maria".
27
maggioi: RENDICI SERVI DI GIUSTIZIA
Vergine
offerente, rendici servi della giustizia e più ancora della carità. Fa' che si
aprano i nostri occhi per vedere i più poveri; fa' che si apra il nostro cuore
per amare i più dimenticati; fa' che si aprano le nostre mani per dare ai più
bisognosi. Nessuno soffra per causa nostra; tutti trovino in noi dei veri
amici. "Beati quelli che hanno fame e sete di giustizia, perché saranno
saziati"(Mt 5,6). La giustizia da sola non basta, ci vuole la carità. Il
mio e il tuo sono termini confortati dalla giustizia. Ma fin quando si parlerà
di mio e di tuo ci saranno sempre delle ingiustizie. Non basta la giustizia. E’
l'amore che rende più giusto il mondo. C'è gente che sta troppo bene, c'è gente
che sta troppo male. Questa somma ingiustizia grida vendetta al cospetto di
Dio. Deve essere così vivo nel cristiano il senso della giustizia da trasformare
la seconda virtù cardinale nel primo precetto evangelico: l'amore del prossimo.
La vera "fame e sete di giustizia" deve portare necessariamente ad essere
affamati ed assetati di quella carità autentica con la quale, anche se non si
spegnerà completamente, certamente però si placherà la fame e la sete dei
nostri fratelli più poveri, più bisognosi. Mettiamoci in ascolto del profeta
Isaia: "Prodiga te stesso all'affamato e sazia chi ha fame e brillerà
nell'oscurità la tua luce e le tue tenebre saranno come il meriggio". In tal
modo chi dona diventa "figlio della luce"perché "figlio dell'amore".
Fioretto: Cerchiamo di fare contenta
qualche persona povera con un atto di delicata carità.
Giaculatoria:
"Vergine
Santa, tu che sei l'unica creatura in cui si specchia la vera giustizia, prega
per noi
28 maggio: AUMENTA LA NOSTRA
FEDE
Vergine
fedele, ricca di fede purissima, risana la nostra fede malata, irrobustisci la
nostra fede debole, illumina la nostra fede opaca, rendi più sicura la nostra
fede incerta, ravviva la nostra fede grigia, riscalda la nostra fede fredda.
Smuovi la nostra fede pigra. Vergine fedele, accresci la nostra fede. Per questo
come gli apostoli diciamo al Signore: "Accresci in noi la fede".
"Se aveste fede, quanto un granellino di
senapa, potreste
dire a questo gelso: Sii sradicato e trapiantato nel mare, ed esso vi
ascolterebbe"(Lc 17,6). Il seme della senapa è il più piccolo di tutti i
semi. Gesù l'ha preso come esempio per significare il meraviglioso sviluppo del
regno di Dio, la sua forza strepitosa, mentre agli inizi era tutto tanto minuto
e tanto piccolo. La fede, dono di Dio, è stata seminata in noi nel battesimo;
noi abbiamo il dovere di coltivarla, di farla crescere, di farla maturare: una
fede così personale, così convinta, così robusta da giungere a rendere
possibile l'impossibile, come il dire ad un gelso di sradicarsi dalla terra e
di trapiantarsi
nel mare: un dire al quale corrisponde l'attuazione.
Una fede grande, dunque!
Una fede
che rispecchi quella della Madonna, del centurione, della donna cananea, dei
martiri, dei santi. La fede in Dio Padre, in Gesù Cristo Figlio di Dio, nello
Spirito Santo. La fede sul mistero della Chiesa, della Eucarestia, della
Vergine Maria. La fede proclamata dal Vangelo e insegnata dalla Chiesa. Una
fede autentica, schietta, semplice come quella dei grandi Santi.
Fioretto: Fare una verifica sullo
stato della nostra fede. E nel frattempo recitiamo un "Atto di fede".
Giaculatoria:
"O Maria
Santissima, Vergine fedele, ricca di fede purissima, prega per noi".
29 maggio: MADRE DI TUTTI I
POPOLI
Madre di
tutto il genere umano: è
l'ultimo
dono che Gesù ha voluto fare alla madre sua. Nel cuore di Maria, Gesù ci ha dato
di riporre ogni speranza, perché a lei ha affidato il genere umano. E dalla
terra si eleva una continua invocazione a Maria, la madre di ogni popolo, e in
modo speciale dei più deboli, dei più poveri. Dagli ospedali, dalle carceri,
dalle campagne, da ogni casa, dai palazzi dei ricchi, dai casolari dei poveri,
dalle aule scolastiche, dalle case religiose, dalle strade, dai cuori feriti e
tormentati, dalle anime pure e fervorose, da tutta la terra è una voce, un
grido che si leva a Maria: Aiuto dei cristiani, rifugio dei peccatori,
Consolatrice degli afflitti, salute degli infermi... Maria, prega per noi,
peccatori, adesso e nell'ora della nostra morte. E dal cuore materno di Maria
scende la forza, l'aiuto, la pace, il coraggio, il perdono... perché il popolo
l'ama, la loda, la proclama Regina. E’ la gioia della Chiesa, la gloria del
popolo cristiano, la salvezza dell'umanità. Le chiese più belle, le lodi più
belle, le pitture più belle, le feste più belle sono per Maria. Anche nei cuori
più induriti, un residuo di amore per Maria vi rimane. Se non altro una grande
voglia di una sua carezza materna. Chi ama la Madonna sempre la ricorda e parla
di lei. All’anima addolorata è conforto. Al morente è porta del Paradiso. Maria
sarà presso di noi come una tenera madre al capezzale del figlio moribondo.
Fioretto Spesso mi troverò ad essere
una povera creatura sperduta fra la gente. Mi ricorderò che Maria mi ama e
pensa anche a me.
Giaculatoria:
"Madonna
del popolo, Madre sincera, - fiducia e coraggio - infondici a sera".
30 maggio: PREGA PER NOI
ADESSO
“Maria,
Madre di Dio, prega per noi... adesso. Non vogliamo accumulare, capitalizzare
sicurezze. Ci basta sapere che "adesso" preghi per noi, ci proteggi. Abbi pietà
dei troppi "adesso" trascurati, ignorati, disattesi". (A. Pronzato). Prega
per noi, adesso...
A Maria - la Vergine dell'Avvento -
chiediamo
di renderci vigilanti nell’attesa, così che, finito l'unico corso della nostra
vita terrena, possiamo entrare al banchetto nuziale ed essere annoverati tra i
beati. A lei, da noi contemplata nella gloria della Città di Dio, chiediamo "la
vittoria delle prospettive eterne su quelle temporali, della vita sulla
morte"(Paolo VI). A lei, modello compiuto del discepolo di Cristo,
chiediamo di saper essere "artefici della città terrena e temporale, ma
pellegrini solerti verso quella celeste ed eterna; promotori
della giustizia che libera l'oppresso e della carità che soccorre il bisognoso,
ma soprattutto testimoni operosi dell'amore che edifica Cristo nei cuori"
(Paolo VI).
"Madre della speranza, cammina con noi!
Cammina
con l'uomo di questo inizio di Terzo Millennio, con l'uomo di ogni razza e
cultura, d'ogni età e condizione. Cammina con i popoli verso la solidarietà e
l'amore, cammina con i giovani, protagonisti di futuri giorni di pace. Hanno
bisogno di Te le Nazioni che di recente hanno riacquistato spazi di libertà ed
ora sono impegnate a costruire il loro avvenire. Ha bisogno di Te l'Europa che
dall'Est all'Ovest non può ritrovare la sua vera identità senza ri-scoprire le
comuni radici cristiane". (Giovanni Paolo Il)
Fioretto: Mi metterò nelle mani
della Madonna e farò un atto di carità per perseverare nel cammino della
salvezza.
Giaculatoria:
"Se
insorgono i venti delle tentazioni, guarda la stella, invoca Maria".
31 maggio: CI CONDURRÀ IN CIELO
Tutto
l'arco dell'esistenza terrena viene affidato a Maria, perché ella ci insegni a
contare i nostri giorni e ci ottenga la sapienza del cuore vigilante. L'ora
della morte - come passaggio dal tempo all'eternità della vita - è il momento
decisivo d'ogni creatura umana. "Alla morte di un uomo si rivelano le sue
opere. Prima della fine non chiamare nessuno beato; un uomo si conosce veramente
alla fine"(Sir 11,27-28). Ci rivolgiamo quindi a Maria. A lei affidiamo
l'ora, il momento della nostra morte: un momento di cui non sappiamo "né il
giorno, né l'ora". E’ bello vedere Maria non solo ricevere le anime come la
morte a lei le porta, ma portarle essa stessa a ricevere la corona di gloria
meritata con la sua assistenza. "Occorre augurare, specialmente alla gioventù
odierna esposta a tanti pericoli, che la devozione a Maria divenga il pensiero
dominante di tutta la vita. Con l'assiduità della preghiera si deve fare di
Maria la quotidiana mediatrice, la nostra vera avvocata, sicché possiamo sperare
che Ella, assunta nella gloria del Cielo, nell'ora del nostro trapasso... possa
essere nostra Avvocata presso la divina bontà e misericordia". San Luigi da
Montfort pone sulle labbra di Maria questa consolante "promessa": "Felici quelli
che, col soccorso della grazia divina, praticano le mie virtù e camminano sulle
tracce della mia vita... Felici nella loro morte, che è dolce e tranquilla. E
alla quale abitualmente assisto di persona per introdurli io stessa nelle gioie
del Cielo". (Trattato della vera devozione a Maria, n.200).
Fioretto: Faccio un proposito che mi
aiuti a vivere ogni giorno la devozione a Maria, in modo che trasformi la mia
vita.
Giaculatoria:
"Gesù,
Giuseppe e Maria - assistetemi nell'ultima mia agonia".
Preghiera
a Maria
Madre
di
misericordia. guarda a noi con intenso amore. Ora più che mai ne abbiamo
bisogno. La terra. che tu stessa hai conosciuto. è piena di tristezze. Proteggi
quanti, turbati dalle difficoltà o avviliti dalla sofferenza, sono presi da
sfiducia e da disperazione. A coloro, a cui sembra che tutto vada male, dona
confòrto: suscita in loro lo nostalgia di Dio e lo fede nel suo infinito potere
di soccorso. Volgi il tuo sguardo a coloro che non sanno farsi amare e che la
gente non ama più. Consola coloro, a cui la morte o l'incomprensione ha
strappato gli ultimi amici e si sentono terribilmente soli. Abbi pietà delle
mamme che piangono i loro figli perduti o ribelli o infelici. Abbi pietà di
quanti non hanno ancora un lavoro e sono nell'impossibilità di dare ai loro
figli pane abbondante e serenità. Che la loro umiliazione non li abbatta. Dona
loro coraggio e tenacia nel riprendere giorno per giorno la propria avventura,
nell'attesa di giorni migliori. Guarda benigna coloro che, illudendosi di aver
raggiunto quaggiù lo scopo della vita, ti hanno dimenticata. Sii buona con
coloro a cui Dio ha donato bellezza, beni e forti sentimenti, perché non
sciupino questi doni in cose inutili e vane, ma con essi focciano felici coloro
che ne sono sprovvisti. Ama finalmente coloro che non ci amano più. Maria, madre
di tutti noi, donaci speranza, pace, amore. Amen. (Preghiera trovata nella
chiesa di San Giovanni Rotondo).




















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